lunedì 13 febbraio 2012

Il Carnevale Napoletano





Che fracasso! Che sconquasso! Che schiamazzo, mondo pazzo! E’ arrivato carnevale, buffo e pazzo…..”.
Il Carnevale è una festa le cui origini si perdono nella notte dei tempi e si festeggia con musiche, sfilate di carri, travestimenti, e l’immancabile buonumore! Simbolo del carnevale napoletano e della cultura partenopea è la maschera di Pulcinella.
La parola carnevale deriva dal latino “carnem levare” (“eliminare la carne”) ed indica il banchetto che si tiene l’ultimo giorno di carnevale (martedì grasso), subito prima del periodo della Quaresima quando è vietato mangiare carne.
Il carnevale è fissato in base alle prescrizioni ecclesiastiche per protrarsi fino al mercoledì delle ceneri.
La tradizione del Carnevale napoletano è certamente ancorata a un passato molto lontano e viene spesso associato al Gioco della Cuccagna, detto anche “palo di sapone”, visto che l’altissimo palo che fa parte del gioco veniva interamente insaponato e reso scivoloso. Il carnevale moderno prevede in città spettacoli e balli, solitamente interpretati da giovani artisti di strada e non.
A Napoli, paese della Cuccagna, ogni occasione è buona per festeggiare in compagnia degli amici davanti ad una bella tavola imbandita delle più tradizionali ricette tramandate da anni.
La cucina carnevalesca napoletana è varia, divertente, colorata e comprende piatti tradizionali e unici ricordati nei giorni successivi quando vige “digiuno e astinenza”.
Si inizia con la Lasagna un piatto molto elaborato con ricotta, salsa ragù, polpettine, mozzarella e chi più ne ha più ne metta. La carne mista al ragù è la seconda portata, vengono serviti poi i fegatini arrostiti, accompagnati dai deliziosi friarielli.
Dopo la frutta si arriva finalmente al gran finale delle portate, i dolci tradizionali napoletani: struffoli, guarniti con cannulilli e diavulilli colorati, le zeppole, e infine le chiacchiere accompagnate dal fiabesco sanguinaccio, dolce noto in tutta Italia con nomi diversi a seconda della regione.

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